Fisioterapia centro medico Palermo

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Fibrolisi Diacutanea

Terapia manuale con fibrolisori: il caso clinico di Salvatore

La Fibrolisi Diacutanea IATMS è una tecnica di mobilizzazione dei tessuti molli assistita da strumenti. L’integrazione tra terapia manuale e l’uso dei fibrolisori, consente di ‘mobilizzare’ i tessuti cicatriziali dai tessuti molli danneggiati e facilitare il processo di guarigione degli stessi.

È una tecnica che viene utilizzata in ortopedia, reumatologia, fisiatria, medicina sportiva e fisioterapia, che si rivela utile e in alcuni casi indispensabile in situazioni croniche di difficile trattamento che interessano i tessuti molli e le fibrosi para e periarticolari, spesso causate da precedenti traumi (contusioni, ematomi, lesioni muscolari) o da patologie da sovraccarico funzionale determinate da posture scorrette o da attività sportiva (ad esempio aderenze tissutali che creano rigidità, limitazione funzionale e dolore).

La fibrolisi è utile non solo ai fini terapeutici ma anche diagnostici perché rende possibile percepire e localizzare con una palpazione profonda strumentale la presenza di formazioni fibrose nel contesto dei tessuti molli

Come viene applicata?

La fibrolisi è una tecnica che prevede l’uso di fibrolisori, degli strumenti in acciaio di forme diverse tra loro (spatole di spessore e grandezza differenti, e ganci/uncini) che consentono di trattare muscoli, fasce e altri tessuti molli. Lo scollamento avviene, tra tessuto cicatriziale e tessuti sottocutanei (in caso di cicatrici), tra i vari strati di tessuto connettivo, tra tessuto connettivo e tessuto muscolare, tra muscolo e muscolo e tra i tendini favorendo il loro naturale movimento.

La tecnica di esecuzione richiede una manualità sicura e precisa, e una sensibilità che solo l’esperienza e la pratica riescono a garantire, come accade per tutti i trattamenti di terapia manuale.

Caso clinico

Uno dei casi clinici trattati con questa tecnica ha il nome di Salvatore, vigile del fuoco di circa 40 anni. Salvatore si è affidato a noi per un severo problema di limitazione funzionale in flessione delle dita della mano e dolore dovuti ad un pregresso trauma all’avambraccio. Al nostro primo controllo clinico ed ecografico (a distanza di quasi 4 mesi dal trauma) il quadro si presentava complesso: la lesione miotendinea a livello dell’avambraccio aveva determinato fenomeni cicatriziali aderenziali che avevano causato un intrappolamento del nervo mediano.

È stato necessario lavorare su queste aderenze con la tecnica di fibrolisi che ha portato a risultati sorprendenti, come dimostrato dalle immagini all’ultimo controllo ecografico.

Il lavoro in equipe ha ancora una volta ripagato, per questo va sottolineata non solo l’importanza di una diagnosi precisa fatta dal Dott. Roberto Mantia e dal Prof. Angelo Iovane, ma anche la possibilità di seguire i nostri pazienti a 360° durante tutto il percorso terapeutico.

Adesso Salvatore è tornato alla sua professione, ma soprattutto alla sua passione più grande: la campagna!

Articolo del Dott. Antonino Lo Piccolo